19 Giugno 2023
Zero or Hole. Dove finisce la controforma della lettera /c?
La pubblicazione nasce dal laboratorio di type design, tenuto da Alessio D’Ellena a marzo 2023 presso le Serre dei Giardini Margherita di Bologna. L’edizione vuole essere un piccolo compendio, una biblioteca di segni, cui tutt3 possono attingere per disegnare il proprio alfabeto e replicare le modalità del laboratorio in contesti, forme e momenti differenti.
- Formato210×297 mm
- pagine100
- stamparisograph (Black) + serigrafia (white)
- cartafedrigoni Arena natural rough 120g, sirio black rough 115g
- tipografialaica di alessio d’ellena
- rilegaturaelastico
- copie100
- linguaita
- book designatelier tatanka + alessio d'ellena
Atelier di Type Design
con Alessio D’Ellena
- wORSHOP diTYPE DESIGN
- conALESSIO D'ELLENA
- cOLLAB conKILOWATT — RESILIENZE FESTIVAL 2023
- doveserra sonora, serre dei giardini margherita, bologna
- quando17—18 MARZO 2023
- statoconcluso
L’attività si è inserita nella proposta di Resilienze Festival 2023, progetto multidisciplinare che affronta le tematiche legate alle grandi trasformazioni planetarie in atto, interrogando i diversi linguaggi dell’arte per esplorare punti
di vista alternativi e nuove prospettive di sostenibilità. L’obiettivo del laboratorio è stato quello di progettare una polizza di caratteri a partire dalla controforma: il vuoto tipografico inteso come elemento di costruzione.
Durante il laboratorio i partecipanti sono stati seguiti in tutte le fasi progettuali, dal concept fino alla realizzazione del proprio alfabeto.
I risultati delle attività saranno pubblicati all’interno di un’edizione dedicata
e saranno esposti e presentati alle Serre dei Giardini Margherita durante Resilienze Festival (8–11 giugno 2023).
Hanno partecipato: Valerio, Silvia, Francesco, Antonio, Alessandro, Dario, Michele, Francesca, Serena, Giacomo, Angela, Margherita, Filippo, Marianna, Matteo, Romina.
Alessio d’Ellena è un type designer e graphic designer indipendente. Indaga i processi del disegno dei caratteri tipografici — e del design stesso — come pratica non dogmatica: stress delle forme, stretch dei concetti, corruzione delle regole e uso improprio degli strumenti. È co-fondatore SUPERNESS, una fonderia digitale di caratteri perennemente work-in-progress.
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